Stabilità 2016 ed evasione fiscale; il governo cancella la lista nera dei paradisi fiscali, quindi chi fa affari con le società offshore non deve dichiararlo.
I famosi Paradisi fiscali , si potrà tornare a commerciare liberamente e di conseguenza fare affari con le società offshore
Paradisi fiscali , affari con le società offshore, sogno o realtà.
E’ una realtà ormai ufficiale, secondo un comma della legge di Stabilità 2016 , per il fisco italiano i paradisi fiscali non esistono più,
e di conseguenza sarà possibile commerciare con qualsiasi società offshore e addirittura scaricarsi le spese e i pagamenti effettuati dalle future dichiarazione dei redditi.
Con le modifiche apportate all’art. 110 TUIR effettivamente scompare l’indeducibilità dei costi delle operazioni intercorse con i paesi della black list,
così come vengono meno gli obblighi di separata indicazione in dichiarazione.
Tali operazioni comunque devono essere indicate ai fini IVA.
Una vera e propria rivoluzione, un cambiamento drastico e rivoluzionario, nei confronti dei superati e a volte inutili, metodi per mettere freno all’evasione fiscale, e alle fughe di capitali.
Come spiegavamo, un comma della legge di Stabilità 2016, che potrebbe essere magari essere passato in secondo piano,
e che da circolare dell’Agenzia delle Entrate , ha in questi giorni piena attuazione.
Lavoro iniziato già nel 2015 , dove alcuni vincoli di legge erano stati attenuati, fino a scomparire nella circolare di cui parlavamo.
Paradisi fiscali e affari con le società offshore secondo la Circolare 39/E/2016 dell’Agenzia delle Entrate
Sappiate che non sarà più necessario, dal periodo d’imposta 2016 , indicare separatamente in dichiarazione i costi considerati in black list.
Saranno quindi deducibili dall’imponibile secondo le regole ordinarie,proprio come tutti gli altri.
La famosa e temuta black list, ovvero, paradisi fiscali, la lista dei paesi a fiscalità “privilegiata” ,
contenuta in un decreto ministeriale del 23 gennaio 2002 e costantemente aggiornata fino all’anno scorso in Gazzetta ufficiale.
Veniva utilizzata dai commercialisti, per applicare una normativa che dal primo gennaio non è più in vigore.
Il ministero dell’Economia fa osservare che l’obiettivo dei provvedimenti presi, è per favorire l’attività economica e commerciale transfrontaliera delle nostre imprese.
Fino al 2014 tutte le spese del periodo d’imposta, erano considerate indeducibili.
Ovviamente ciò non valeva se il contribuente riusciva a dimostrare che le società offshore erano fornitrici , svolgevano cioè una prevalente attività commerciale e che , di conseguenza, tutte le operazioni effettuate rispondevano a un effettivo interesse economico.
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