Paese centroamericano, pur occupando solo lo 0,03% della superficie del pianeta, ospita il 6% della biodiversità mondiale e il 25,58% del territorio è protetto.

Il grande potenziale turistico è supportato dall’attenzione del Governo alla sostenibilità e dalla stabilità politica di cui gode dal 1949.

Il territorio include foreste pluviali, vulcani, montagne e spiagge, parchi nazionali e riserve forestali.

[dt_sc_h3]La Costa Rica.[/dt_sc_h3]

La Costa Rica si estende dall’oceano Pacifico al Mar dei Caraibi, distanti tra di loro in media 360 km, per cui in un solo giorno, percorrendo il Paese, si può sperimentare gran varietà di paesaggi e microclimi.

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il clima è temperato negli altopiani centrali, tropicale e subtropicale nelle aree costiere.

La popolazione è in massima parte di origine europea o mestizo (meticci), 3% di origine africana.

A differenza di altri Paesi dell’America centrale, i costaricani sono in gran parte di discendenza europea, soprattutto originari dalla Spagna, piuttosto che meticci.

Si stima che il 10% – 15% della popolazione attuale sia d’immigrati nicaraguensi, soprattutto di origine meticcia e in gran numero illegali.

Una piccola minoranza del 3% è rappresentata dai discendenti dei lavoratori giamaicani, di lingua inglese, immigrati nel corso del XIX secolo.

Meno dell’1% sono discendenti degli Amerindi sopravvissuti al contatto con gli europei.

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I reperti archeologici testimoniano la presenza dell’uomo nel Paese già nel 6000 a.C. Cristoforo Colombo approdò in Costa Rica nel 1502, durante il suo quarto e ultimo viaggio nel Nuovo Mondo, e nel 1522 si ebbero i primi insediamenti spagnoli.

La Spagna amministrò la regione come parte della Capitaneria Generale del Guatemala, sotto un governatore militare, e la chiamò “Costa Rica” sperando di trovarvi oro e altri minerali preziosi.

Svanita tale attesa, l’economia si diresse soprattutto all’agricoltura.

Una serie di fattori, quali la piccola estensione delle proprietà terriere, la mancanza di una forza lavoro autoctona, l’omogeneità etnica e linguistica della popolazione, e l’isolamento dai grandi centri coloniali spagnoli Messicani e Andini permise lo sviluppo di una società agraria autonoma, individualistica e notevolmente egualitaria.

L’economia si ampliò con l’introduzione del XIX secolo delle coltivazioni di banana e caffè.

Nel 1821 la Costa Rica si unì alle altre province dell’America centrale in una dichiarazione congiunta d’indipendenza dalla Spagna.

Le province di nuova indipendenza si costituirono in una Federazione, ma esplosero molte dispute di frontiera, durante una della quale la Costa Rica ottenne, il Guanacaste dal Nicaragua.

Nel 1838 la Costa Rica si ritirò dalla ormai inesistente Federazione Centroamericana e proclamò la propria indipendenza.

Nel 1899, con le prime elezioni democratiche, iniziò un’era pacifica, e la storia del XX secolo fu interrotta da due soli episodi negativi: nel 1917-1919 la dittatura di Federico Tinoc e, nel 1948, una guerra civile scatenata da una contestata elezione presidenziale; la guerra durò 44 giorni e fece più di 2.000 morti; la giunta sconfisse la ribellione dell’esercito ed elaborò una Costituzione nel 1953 che garantiva elezioni libere a suffragio universale e l’abolizione dell’esercito.

[dt_sc_h3]L’economia della Costa Rica [/dt_sc_h3]

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La Costa Rica ha più alto reddito pro capite della regione centroamericana (US $ 10.569 nel 2009).

Le risorse maggiori sono la fertilità del terreno, le frequenti precipitazioni, la popolazione ben istruita, e la sua posizione nell’istmo centroamericano, che fornisce un facile accesso ai mercati dell’America Settentrionale e Meridionale e, tramite gli oceani, ai continenti europei e asiatici.

Il Paese è apprezzato a livello internazionale per la sua forte politica ambientale, che, proteggendo oltre il 26% del territorio costaricano, salvaguarda oltre il 5% della biodiversità del mondo intero.

L’agricoltura produce banane, ananas e caffè, e la metà degli investimenti esteri nel settore proviene dagli Stati Uniti con le multinazionali Del Monte, Dole e Chiquita.

Negli ultimi decenni del XX secolo la Costa Rica ha attratto investimenti da aziende come l’Intel Corporation, Procter and Gamble, Boston Scientific, Allergan.

Il paese ottiene circa il 99% di tutta la sua energia elettrica da fonti pulite.

Il terreno scosceso e le abbondanti piogge hanno permesso la costruzione di una dozzina di centrali idroelettriche, che rendono il Paese in gran parte autosufficiente per quanto riguarda l’elettricità; anche se la Costa Rica dipende completamente dalle importazioni per i combustibili liquidi, il governo nel 2006 ha deciso coraggiosamente di non sfruttare i giacimenti di petrolio al largo delle sue coste atlantiche per motivi ambientali.

Grazie al clima mite e ai venti alisei non sono necessari impianti di riscaldamento domestici né di condizionamento d’aria nelle città degli altipiani in cui risiede circa il 90% della popolazione, il che contribuisce al risparmio energetico.

La Costa Rica è fortemente impegnata nelle politiche di libero scambio e ha firmato accordo bilaterale con molte nazioni.

[dt_sc_h3]La Costa Rica, Provincie, Cantoni e Distretti.[/dt_sc_h3]

7 province, suddivise in 81 cantoni e 421 distretti:

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San José, la provincia più popolosa, è situata nella Meseta Central che si estende a nord-est, attraverso le imponenti montagne della Cordillera Central, e comprende parchi nazionali, riserve forestali e di terreni fertili ricchi di piantagioni di caffè.

Alajuela, la “Tierra de los Mangos” a confine con il Nicaragua, con un paesaggio naturale molto vario che comprende foresta pluviale, pianure e vulcani attivi.

Cartago, provincia relativamente piccola ma ricca di arte coloniale, è occupata dai monti della catena Central e della Cordillera de Talamanca con l’imponente Cerro Chirripó (3.600 m), il punto più alto della Costa Rica.

Heredia, con un’area di 2.656 kmq e una popolazione di circa 75mila abitanti, è la provincia più piccola, ricca di tradizione coloniale, montagne, foreste e molti “cafetales”, antiche strutture per la torrefazione del caffè.

Guanacaste, la regione più secca del Costa Rica, famosa per le sue spiagge soleggiate, ricche di hotel, chalet e ristoranti, come Playa Panama a nord, Playa del Coco, Ocotal e Playa Hermosa; nell’interno la Cordillera de Guanacaste, con numerose montagne vulcaniche.

Puntarenas, la “Perla del Pacifico”, è la provincia più estesa, con una superficie di 11.276 kmq ed una costa che si estende per oltre 700 km lungo il Pacifico al confine col Panama; il suo territorio comprende spiagge, parchi nazionali e riserve naturali di straordinaria importanza ecologica.

Limón, provincia caraibica con gran parte di territorio protetto, formato da una combinazione di giungla, montagne e spiagge.

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Un luogo non e’ mai solo ‘quel’ luogo: quel luogo siamo un po’ anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati.

 

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